CATTIVI MAESTRI
Parole intrise di emozioni rappresentano la supremazia affettiva.
CATTIVI MAESTRI
Parole intrise di emozioni rappresentano la supremazia affettiva.
A livello mediatico percepiamo ripetuti messaggi rindondanti subliminali, espliciti, che lasciano tracce indelebili su certi stili di vita che condizionano giovani gemereazioni e coscienze in formazione.
I processi di formazione vengono dettati prevalentemente da portate di parole, giri di tormentoni, offerti su piatti di emozioni che permettono un impatto penetrativo indelebile nel nostro inconscio.
Parole e musiche di Blasco, tipo ” voglio una vita spericolata” o ” Dammi una mano señorita…” o lo stile dipendente del pubblico personaggio, diventato più pregnanti di un complesso educativo genitoriale, per l’ impatto di quel potere emotivo che a volte la famiglia non cura attraverso attenzioni e determinate carezze amorevoli.
È la parola insieme all’ emozione che genera la formazione, perché lascia la sua supremazia affettiva.
Se la famiglia sapesse solo questo, non ci sarebbe un Blasco che tenga nel formare generazioni di dipendenti.
Passano per buoni o per regolari, messaggi di separatezza della persona, fatta a brandelli, tra sesso pensieri piaceri fugaci e percezioni del se corporeo scisso, aspetti che sono le cause delle dipendenze.
Ieri alcuni ragazzi mi imploravano di non toccare Blasco o j-ax che proclama “oh maria” , paradossalmente gli stessi che mi supplicano di liberarli da costellazioni di sostanze.
Desideriamo fomentare la cultura dell’ unità della persona dove il corpo parla della mente e viceversa a salvaguardia della salute dell’ una e dell’ altro, in banchetti di cordialità emotive orientati al piacere naturale di se e al benessere e alla serenità della persona.
giorgio burdi
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